Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta l’Imu 2023, la tassa sulla casa, chi deve pagarla, come e quant’è la rata.
Si avvicina la scadenza della seconda rata dell’Imu 2023, la tassa sulla casa, che va pagata da coloro che possiedono degli immobili.
Non tutti sono tenuti al pagamento di questa tassa, date le varie esenzioni. Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere.
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L’Imu (Imposta municipale unica o Imposta municipale propria) è un’imposta del sistema tributario italiano, in vigore dal 2012.
Si tratta di un tributo diretto di tipo patrimoniale, perché viene applicato sul componente immobiliare del patrimonio.
Nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (alcune temporanee, durante il periodo dell’emergenza Covid).
Si tratta della tassa sulla casa più conosciuta che, dal 2020, è stata accorpata alla Tasi.
È uno dei tributi di competenza dei Comuni, i quali stabiliscono le aliquote e le agevolazioni aggiuntive coi propri regolamenti, ma sempre in base alla normativa nazionale.
L’Imu non viene pagata sulla prima casa, a meno che l’immobile non rientri tra gli immobili di lusso.
Nel 2023 sono obbligati a pagare l’Imu i seguenti soggetti:
L’Imu non deve essere pagata dai possessori di un solo immobile adibito ad abitazione principale.
Negli immobili assimilati ad abitazioni principale (quindi esenti) sono compresi:
Inoltre, è stata confermata la riduzione del 50% per la casa concessa, in comodato d’uso gratuito, tra genitori e figli. Per le locazioni con canone concordato, invece, c’è una riduzione del 25%.
Per quanto riguarda l’Imu, ci sono due tipologie di aliquote:
Con la delibera comunale, però, i sindaci possono decidere di ridurre l’aliquota, fino ad azzerarla.
Ci sono, poi, altre aliquote introdotte dalla Legge di Bilancio 2020:
L’Imu può essere pagata con uno dei seguenti metodi: